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Museo Gregoriano Etrusco

Fondato da papa Gregorio XVI nel 1836 per raccogliere le opere che all'inizio dell'Ottocento venivano scoperte con scavi archeologici nelle città dell'Etruria.

Fu fondato da papa Gregorio XVI nel 1836 per raccogliere le opere che all'inizio dell'Ottocento venivano scoperte con scavi archeologici nelle città dell'Etruria che a quell'epoca erano parte dello Stato Pontificio.

Con la scomparsa dello Stato della Chiesa cessarono le acquisizioni sul campo, mentre il museo si arricchì tramite acquisti o donazioni, tra cui quelle di Falcioni nel 1898, di Benedetto e Giacinto Guglielmi nel 1935 e 1987, e di Mario Astarita nel 1967.

Il Museo Gregoriano Etrusco è disposto su 22 sale ed accoglie opere e manufatti risalenti al IX-I secolo a.C. 

Il museo occupa il Palazzetto del Belvedere di Innocenzo VIII Cibo (1484-1492), progettato dal Pollaiolo, e l’Appartamento di Tor dei Venti di Pio IV Medici (1559-1565), iniziato da Michelangelo e Girolamo da Carpi e finito da Pirro Ligorio. Dall’interno è visibile la monumentale Chiocciola del Bramante, iniziata nel 1512.

Nelle sale si possono ammirare gli originari cicli pittorici del Cinquecento, tra cui affreschi di Federico Barocci e Federico Zuccari (1563) e di Santi di Tito e Niccolò Circignani delle Pomarance (1564), nonché tempere murali della fine del XVIII secolo di notevole interesse.


Frammento di askos con una coppia di protomi equine
Frammento di askos con una coppia di protomi equine, metà del VII sec. a.C. Bucchero.
Statua votiva di guerriero, detta Marte di Todi
Statua votiva di guerriero, detta Marte di Todi. Fine del V sec. a.C.
Pittore della phiale di Boston, Hermes affida Dioniso a Sileno e alle Ninfe, sul retro tre Muse. 440-435 a.C.
Pittore della phiale di Boston, Hermes affida Dioniso a Sileno e alle Ninfe, sul retro tre Muse. 440-435 a.C.